Descrizione
La prima cosa che di Giancarlo Bonifazi possiamo dire è che la sua biografia è nella sua opera e che la sua opera è la sua biografia. Il che ce lo fa riconoscere come inserito nella grande corrente della letteratura “beat” e, come tale, pervaso dalla convinzione che non è possibile raccontare altro se non ciò che è autobiografico o, addirittura, tautologico. Questo è il senso che spiega quel 1968 capovolto che sta ad indicare come il suo approccio a quella data, poi rivelatasi come fatidica, sia stato completamente contrario al compito che la sua età imponeva, allora come tuttora, di vivere nella piena, autonoma coscienza di ciò che si sta facendo. È il cammino di Dante che, perseverando nella sua visita al mondo dei dannati, ne perviene all’estremo lembo dove trova Minosse, il giudice inferiore, dopodiché non gli resta altro che capovolgersi, arrampicandosi sul suo corpo, per tornare a rivedere le stelle. Ma il cammino di Dante è il cammino di tutti e, allora, ecco “Stelle, stars, …” che ce lo viene a ricordare descrivendo un modo, quello dell’autore, di arrivare alla contemplazione di quella verità.